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Di Anna Gagliardi
La tappa di Milano del 22 febbraio scorso ha dato il via al road show del Libro Bianco del Verde con il secondo focus dedicato ai “parchi della salute”. Ad Assoverde, con la presidente Rosi Sgaravatti, e Confagricoltura, con il vicepresidente Matteo Lasagna, il compito di inaugurare la fiera MyPlant & Garden al convegno che ha visto anche la presenza del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e del prefetto di Milano, Renato Saccone. Una presenza che, al di là dei saluti istituzionali, ha contribuito ad arricchire il dialogo verso la definizione dei criteri di certificazione dei “parchi della salute”. Il prefetto Saccone, ad esempio, ha posto l’accento sul tema della sicurezza sociale, elemento che contribuisce in modo importante alla fruizione delle aree verdi e che deve rientrare pertanto tra questi requisiti. L’interdisciplinarietà caratterizza l’intero lavoro del secondo Libro Bianco del Verde, con i suoi 58 contributi tecnico-scientifici e un work in progress verso la creazione di un modello concreto da applicare nella creazione dei nuovi parchi o nella valorizzazione di quelli esistenti. Dopo Milano, la seconda tappa è Napoli, il 21 marzo.
Obiettivi chiari e rigore metodologico
“Il salto di qualità è necessario - afferma l’ingegnere Franco Guzzetti, docente al Politecnico di Milano -. Sta aumentando la sensibilità sul verde, l’esperienza Covid lo ha insegnato, e dobbiamo essere molto rigorosi nel mettere insieme tutti i fattori, avendo ben chiaro l’obiettivo. Un conto è un parco per studenti, un altro per un ospedale o una casa di riposo.
Su alcuni fattori si può incidere in modo importante, su altri meno: i parametri ambientali, ad esempio, sono strettamente legati alla città e ai luoghi”. Secondo Guzzetti è bene iniziare con alcuni casi-prova che nel giro di due anni, anche empiricamente, restituiscono risultati evidenti, replicabili o modificabili. “Ma il rigore va applicato in tutte le fasi: dalla programmazione alla progettazione, alla realizzazione, alla gestione e al monitoraggio”.
Ambienti naturali, salute e benessere psicologico
Marino Bonaiuto, del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi, spiega come il verde e i parchi della salute incidano positivamente sulla psiche attraverso tre meccanismi: la mitigazione, la rigenerazione e la generatività.
“La prima - spiega - è la protezione dai rischi che l’ambiente fisico e sociale possono avere sull’uomo. Nel secondo caso, se la persona ha subito dei danni, quali fatica o stress, l’ambiente verde produce rigenerazione facendo recuperare quella perdita all’individuo. Nel terzo caso, a prescindere da eventuali deficit, la persona, anche in stato di salute ottimale, nel verde sta ancora meglio e percepisce ulteriore valore positivo”.
In questa fase di lavoro del Libro Bianco del Verde la questione è trovare qualche aggancio, anche semplice, per un processo di certificazione. Quindi, occorre definire indicatori oggettivi e associarli a quelli soggettivi. “Il nostro metodo - illustra Bonaiuto - prevede, attraverso questionari, di conoscere gli elementi che incidono di più sulla psiche (ad esempio i fiori o la presenza di panchine) e come questi vengono percepiti. Semplificando, possiamo dire che stiamo realizzando una cartina di tornasole per comprendere gli effetti concreti di questi elementi, degli indicatori positivi, quali il paesaggio sonoro, la sicurezza, la presenza di acqua, di aiuole, etc..”. Gli studi confermano che se la persona gode del verde, recupera la capacità di essere attenta. L’esempio più palese è quello della ricreazione scolastica: se viene fatta in un parco, è dimostrato che nelle ore di lezione successive l’attenzione degli studenti è più elevata. Il livello di stress quindi si abbassa? “Sì, occorre capire quali siano gli elementi che agiscono e che possono concorrere alla certificazione.
Ci sono poi diversi livelli di certificazione. Prendiamo ad esempio il concetto di rigeneratività: se è inferiore ad un determinato punteggio, non va bene. Stiamo lavorando alla definizione degli indicatori, delle misure che possono parametrare questi temi e “calarli a terra”. La stessa cosa accade per la sicurezza sociale. “Anche in questo caso – conclude Mario Bonaiuto - andremo a determinare la scala utile per il monitoraggio dei parchi”.
Semplificazione burocratica
Dal palco di Milano il professor Alberto Giuntoli, dell’Università di Firenze, ha fatto un annuncio che rasserena i professionisti e gli enti interessati al tema del verde. Su invito del presidente del Comitato per lo Sviluppo del Verde Pubblico, Raffaello Sestini, ha riferito che il Comitato stesso intende diventare il collettore delle richieste di semplificazione che possono arrivare da enti, associazioni, imprese, privati cittadini. “In pratica - ha affermato Giuntoli - significa poter entrare nel merito delle complicazioni che vorremmo vedere risolte dalla burocrazia. Questa è un’iniziativa senz’altro da diffondere”.
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