Nell'ultimo decennio in Spagna si è ridotto il numero delle aziende agricole e la forza lavoro e sono aumentate le dimensioni delle aziende, l'insieme delle superfici coltivate ed il numero dei capi in quasi tutti gli allevamenti in base ai dati contenuti nell'ultimo censimento redatto dall'Istituto nazionale di statistica in collaborazione con il Ministero dell'agricoltura e con le comunità autonome.
Ufficialmente il numero delle aziende agricole è diminuito del 7,6% scendendo a 914.871, di cui circa 660.000 titolari sono beneficiari di aiuti comunitari e poco più di 300.000 agricoltori professionali attivi. I dati del Ministero dell'agricoltura utilizzati per la predisposizione del Piano strategico indicano che, su quasi un milione di aziende agricole, il 93,4% ha un titolare fisico con un'età media superiore ai 60 anni, mentre solo il 6,6% sono persone giuridiche, comprese le cooperative, che ottengono il 42% del valore della produzione.
Un totale di 582.000 agricoltori che nel complesso rappresentano solo il 3% del valore della produzione. Altri 344.000 generano il 25%. E, infine, 78.000 agricoltori fisici e imprese giuridiche rappresentano il restante 72%.
La superficie agricola utile è diminuita dello 0,7% a 23,9 milioni di ettari.
Sul versante negativo si registrano tagli superiori al 10% nelle aree dedicate a frutteti e pascoli permanenti, mentre sul versante opposto si registrano discreti incrementi nel resto, ad eccezione degli oliveti con un incremento del 14,4%, soprattutto per gli impianti intensivi, ufficialmente fino a 2,46 milioni di ettari nel 2020, del 19,8% in altre colture legnose, dove spiccano le nuove aree di mandorlo, noce e pistacchio, ed del 23,8% in drupacee.
La superficie delle serre risulta aumentata del 42% fino a 65.000 ettari.
La superficie media per azienda è cresciuta del 7,4% fino a 26,37 ettari.
Fonte: Vidal Mate', quotidiano e El Pais tramite Agra press