Nell’ambito dell’incontro della Task force Brexit tenutosi nei giorni scorsi, Confagricoltura ha espresso anche al COPA COGECA le proprie osservazioni e perplessità in merito alla proposta della Commissione europea sulla Riserva di adeguamento alla Brexit.
Ricordiamo che la Commissione ha stanziato un totale di 5,37 miliardi di euro al fine di sostenere i cittadini e le imprese degli Stati membri con riferimento alle criticità che deriveranno dall’applicazione della Brexit, oltreché per realizzare i controlli alle frontiere.
L’importo, quindi, appare decisamente esiguo nel suo insieme e ingiustamente sottostimato per quanto riguarda l’Italia, alla quale sono destinati poco più di 87 milioni. Confagricoltura, infatti, non condivide le modalità di calcolo per il quale viene preso come riferimento di base il totale degli scambi commerciali di beni e servizi di ciascuno Stato membro nel triennio 2017/2019 (periodo nel quale le imprese che commercializzavano con il Regno Unito si sono rivolte sicuramente anche ad altri mercati che apparivano più stabili) oltreché altri parametri correttivi quali ad esempio il reddito pro-capite. L’Italia, pertanto, risulta fortemente penalizzata rispetto ad altri Stati membri che sicuramente hanno valori e volumi commerciali inferiori.
La Confederazione, inoltre, ha chiesto di sollecitare la UE affinché preveda una specifica dotazione economica per il comparto agricolo ed agroalimentare, che molto contribuisce al valore del commercio della UE con il Regno Unito, così come è stato previsto per il settore della pesca.
Ha posto, poi, l’accento sulla potenziale disparità di trattamento tra SM rappresentata dalla possibilità che la Riserva copra le spese sostenute per i Paesi che hanno effettuato investimenti destinati a limitare le criticità causate dalla Brexit a partire da luglio 2020.