
Il 30 gennaio, la Presidente del COPA, Christiane Lambert, e il Presidente della COGECA, Ramón Armengol, durante una conferenza stampa hanno definito le priorità del settore agricolo per il 2023.
La Presidente francese ha ricordato che gli obiettivi della Strategia Farm to Fork e il Green Deal sono stati concepiti prima di questo particolare momento geopolitico, aggiungendo che il settore non ha i mezzi per sostenere gli ambiziosi obiettivi in tempi così brevi. Inoltre, ha sottolineato che l’inflazione è ormai a livelli elevati e i suoi effetti stanno avendo un impatto sui pagamenti della PAC degli agricoltori. Christiane Lambert ha evidenziato l’importanza di tenere conto della prospettiva degli imprenditori agricoli, ponendo attenzione ai diversi sistemi di produzione, alle diverse situazioni geografiche e alle diverse specie. In merito alla proposta di un quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili, proposta dalla Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare (DG SANTE), la presidente si è definita scettica dato il momento particolare dovuto ad un aumento dell'inflazione e dell'attuale crisi del costo della vita, che si riflette sui consumatori che scelgono prodotti a marchio proprio nei supermercati. Lambert ha ricordato l’importanza della trasparenza per costruire con i consumatori un rapporto di fiducia che contribuisca ad incrementare le vendite dei prodotti europei.
Il Presidente spagnolo ha ricordato che l’Unione europea ha i più elevati standard di benessere animale. La decisione di riformare la legislazione sul benessere degli animali, presa dalla DG SANTE sulla base dei pareri dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), non soddisfa gli allevatori europei poiché ha sul settore un enorme impatto negativo. Nel novembre 2021 un panel dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) si è pronunciato contro i dazi statunitensi sulle olive spagnole ma non sono stati riscontrati cambiamenti. Ramón Armengol, ha chiesto la rimozione immediata di queste tariffe poiché gli Stati Uniti assorbivano circa il 35% della produzione di olive dell'UE prima dell'applicazione dei dazi, ma dalla loro introduzione le esportazioni di olive nere negli Stati Uniti sono diminuite di quasi il 67% in quantità̀ e di oltre il 70% in valore. La situazione ha causato ingenti danni economici alle zone rurali, compresa la perdita di posti di lavoro, ed è costata al settore circa 15 milioni di dollari (14 milioni di euro) in spese legali.
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