Raggiunto l’accordo provvisorio tra il Parlamento Europeo e il Consiglio sulla revisione della Direttiva quadro sui rifiuti. L'intesa mira a promuovere un’economia più circolare nell’UE, con particolare attenzione alla riduzione degli sprechi alimentari e alla gestione sostenibile dei rifiuti tessili.
L’accordo introduce i primi obiettivi vincolanti a livello europeo per la riduzione degli sprechi alimentari:
- -10% negli sprechi derivanti da trasformazione e produzione rispetto al periodo 2021-2023.
- -30% pro capite negli sprechi di vendita al dettaglio, ristorazione e famiglie.
Sarà inoltre incentivata la donazione di cibo invenduto ancora idoneo al consumo.
Oltre la metà degli sprechi alimentari nell'UE avviene nelle famiglie, quasi il doppio rispetto agli sprechi alimentari generati durante la produzione o la trasformazione. La quantità di sprechi alimentari per ciascun settore sulla base di un totale di 131 kg di sprechi annui pro capite è così ripartito: 70 kg dalle famiglie; 28 kg dalla trasformazione; 12 kg dai ristoranti e servizi; 11 kg dalla produzione; 9 kg dalla vendita al dettaglio e distribuzione (Fonte: Eurostat 2021).
Questi dati mostrano come l’educazione alimentare verso i consumatori sia il primo passo concreto da compiere per ridurre in maniera significativa il fenomeno dello spreco alimentare, parimenti alla gestione efficiente degli scarti.
Secondo le istituzioni europee sono state adottate misure concrete per ridurre gli sprechi senza affogare le aziende nella burocrazia. Allo stesso tempo, le politiche di riduzione degli sprechi alimentari non hanno il minimo impatto negativo sul settore agricolo.
L’accordo deve ora essere confermato ufficialmente dal Parlamento e dal Consiglio, prima di essere adottato e recepito dagli Stati membri, che avranno 20 mesi per adeguare le proprie normative nazionali.
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