Il gruppo di esperti indicato dalla Commissione europea per trovare soluzioni al deficit Proteico dell’UE, a seguito dello studio condotto dalla DG AGRI, ha esortato l'Unione Europea a intensificare il sostegno alle aziende agricole nel settore delle proteine vegetali, quali soia, legumi o girasoli.
Il rapporto, elaborato da vari gruppi di ricerca, sottolinea che il passaggio a zero importazioni di proteine richiederebbe decenni. Attualmente, l'UE supporta circa un milione di ettari di semi oleosi, ma per sostituire le importazioni sarebbero necessari circa 13 milioni di ettari.
Pertanto, si suggerisce di iniziare a ridurre gradualmente le importazioni e diversificare le fonti proteiche, collaborando con partner che, grazie soprattutto alla loro componente naturale, sono inclini a queste colture, come l'Ucraina.
Tra le proposte, gli esperti suggeriscono di: migliorare la competitività delle fonti proteiche interne con un piano di sviluppo pubblico-privato; aumentare temporaneamente il sostegno alla coltivazione di proteine vegetali; utilizzare il sostegno accoppiato al reddito della PAC per garantire margini sufficienti agli agricoltori.
Ulteriori raccomandazioni includono il supporto agli agricoltori lungo la catena del valore, l'assicurazione del raccolto e campagne di sensibilizzazione per incentivare l'acquisto di prodotti alimentati europei esenti da deforestazione e non OGM.