Rallenta la corsa dell’inflazione, ma i prezzi al consumo continuano ad attestarsi su un livello elevato. Ad agosto, secondo i dati diffusi da Eurostat, il Servizio statistico della Commissione europea, i prezzi al consumo dei prodotti destinati all’alimentazione hanno fatto registrare, nella media degli Stati membri, un aumento del 10,6% rispetto allo stesso mese del 2022.
Per quanto riguarda, in particolare, l’Italia, sempre con riferimento allo scorso mese di agosto, l’Istat ha comunicato che l’indice nazionale dei prezzi al consumo, al lordo dei tabacchi, è salito su base annuale del 5,4 per cento. Più in dettaglio, nel periodo considerato i prezzi dei prodotti alimentari non lavorati sono aumentati del 9,2 per cento. Per quelli lavorati l’incremento è stato di dieci punti percentuali.
In questo scenario, va accolta con favore e sostenuta qualsiasi iniziativa finalizzata a contrastare l’aumento dei prezzi a vantaggio dei consumatori. La Confagricoltura ha quindi assicurato la propria adesione al “Trimestre Anti-Inflazione” in vigore dal 1° ottobre.
La decisione è stata assunta per senso di responsabilità, avendo anche presenti i risultati positivi ottenuti in Francia con un’analoga iniziativa varata la scorsa primavera. La velocità di crescita dell’inflazione si è ridotta del 10 per cento, salvaguardando così – almeno in parte – il potere di acquisto dei consumatori.
Va sottolineato il successo dell’azione avviata dal governo, e in particolare dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, per coinvolgere, su base volontaria, le rappresentanze dei diversi settori economici. Le singole imprese dovranno ora fare la propria parte per offrire ai consumatori i migliori prezzi possibili nel rispetto delle regole in materia di concorrenza. Ovviamente, durante il ‘Trimestre’ resta in vigore la normativa riguardante il contrasto alle pratiche sleali (decreto legislativo 198/2021) che dispone, tra l’altro, il divieto di vendita sottocosto.
Il “Trimestre Anti-Inflazione” parte in una fase particolarmente complicata sotto il profilo economico: i costi energetici sono in ripresa e sull’attività economica pesa anche l’aumento dei tassi d’interesse. La crescita del PIL sarà limitata in ambito europeo quest’anno e nel 2024. L’economia tedesca è in recessione.
Per quanto riguarda l’andamento dei prezzi, stando alle stime della Banca centrale europea, l’inflazione tornerà ad attestarsi attorno al 2% solo nel 2025. Di conseguenza, i tassi di interesse resteranno su livelli elevati per un periodo prolungato.
L’auspicio è che il “Trimestre Anti-Inflazione” sia il primo passo verso un nuovo e più strutturato rapporto tra tutte le componenti del sistema agroalimentare italiana. Nell’immediato, l’interesse comune è quello di evitare un ulteriore contrazione dei consumi., ma sarebbe anche opportuno avviare anche una discussione su come affrontare uno scenario che si prospetta difficile sul mercato interno e a livello internazionale. Una visione condivisa e una stretta collaborazione tra tutte le componenti rafforzerebbero l’efficienza e la competitività complessiva del sistema.