Sull’inserto “Economia” del Quotidiano Nazionale il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, fa il punto sulla situazione dell’agricoltura in Italia e in Europa. Il contesto in cui il settore primario si trova ad operare, come sottolineato da Giansanti, è sicuramente complesso sia per le conseguenze del conflitto in Ucraina, sia per quelle della guerra in Medio Oriente, ma anche per via degli effetti dei cambiamenti climatici, che creano incertezza e rendono complesse le decisioni di investimento.
Sebbene il comparto sia in sofferenza, dimostra una straordinaria resilienza, rimanendo comunque il primo settore dell’economia nazionale. Giansanti ricorda anche come le previsioni di export di prodotti alimentari per il 2024 siano di superare quota 66 miliardi e come l’Italia mantenga il primato mondiale per prodotti DOP.
Il presidente della Confederazione ha parlato anche di “Mediterranea”, l’alleanza che Confagricoltura ha siglato di recente con Unione Italiana Food e che, con oltre 900 marchi, esprime un valore di 106 miliardi di euro, coinvolgendo due terzi delle imprese agricole italiane. Obiettivo della nuova Associazione è quello di consolidare la produzione agricola italiana, rafforzandone efficienza produttiva e competitività sui mercati esteri, facendo crescere l’export e promuovendo la dieta mediterranea, integrando le filiere e garantendo elevati standard qualitativi.
Quanto all’Europa, Giansanti ha ribadito ancora una volta come la PAC abbia perso i suoi obiettivi principali: garantire l’autosufficienza alimentare e il giusto reddito alle imprese agricole, determinando un calo della produttività del 10% e della capacità produttiva del 20%. Confagricoltura auspica che il Parlamento e la nuova Commissione europea sostengano un settore che deve garantire l’autosufficienza alimentare dell’Unione.
Nel quadro tratteggiato dal presidente della Confederazione non è mancata l’innovazione, elemento sempre più imprescindibile per il settore: gli investimenti in questo ambito sono passati da 300 milioni a 2,2 miliardi. Giansanti ha ricordato come oggi, grazie a essa, siamo in possesso di tutti gli strumenti necessari per aumentare la produzione agricola, preservando le risorse naturali.
Quanto al fenomeno del caporalato e al recente drammatico fatto di Latina, Giansanti ha ribadito la ferma condanna per quanto successo e per ogni forma di caporalato, che va assolutamente debellato, anche attraverso maggiori controlli e il rafforzamento della bilateralità nei rapporti col sindacato. Per Confagricoltura in tema di lavoro, la stella polare rimane il Contratto di Lavoro che va rispettato e applicato, come fa la gran parte delle aziende.