L’innovazione è di casa nella famiglia Rondolino. L’ultima frontiera al riguardo è “Black”, che ha debuttato dopo otto anni di ricerca. È la gemma di riso nero, “gemma di salute” con caratteristiche organolettiche e nutritive oggi racchiuse in un prodotto che esce sul mercato attraverso la rete delle farmacie.
“Black”, dicono Umberto e Anna Rondolino, segna la continuità dell’azienda Tenuta Colombara, di Livorno Ferraris, nel Vercellese. Qui nel 2007 Piero Rondolino, eclettico innovatore a cui si deve l’ideazione del progetto Acquerello insieme al figlio Rinaldo, brevettò il reintegro della gemma nel riso bianco Acquerello (iniziato a produrre nel 1991) conferendo a quest’ultimo i valori nutrizionali più preziosi contenuti nel riso integrale e ottenendo di fatto il massimo della sintesi tra gli elementi di nutrizione e le performance gastronomiche.
Con “Black, gemma di salute” sono i figli Anna e Umberto - ma Piero sta sempre in regia – a presentare ufficialmente il nuovo prodotto. Anche in questo caso buon sangue non mente: la comunicazione avviene in modo estremamente originale, inviando in anteprima a un gruppo selezionato di giornalisti una piccola cassaforte con all’interno il nuovo prezioso prodotto, svelandone però la combinazione soltanto al momento del collegamento online della conferenza stampa, creando una naturale suspense.
“Black” di fatto è un integratore naturale al 100%, essendo la gemma l’embrione del chicco di riso da cui si sviluppa il germoglio che darà vita alla nuova pianta. E’ piccolissima, rappresentando solo il 2% del chicco, ma è capace di racchiudere i componenti più utili per la pianta e anche per chi li assume quotidianamente. Si tratta di vitamine, proteine e grassi di origine vegetale, carboidrati, fibre e sali minerali, quali ferro e magnesio. Il nome “Black” è dovuto al fatto che la gemma è nera, derivando dal riso del medesimo colore.
Spiega Anna Rondolino: “I risi neri sono varietà antichissime coltivate in Cina già migliaia di anni fa e destinate principalmente all’imperatore, poiché si credeva che apportassero benefici salutistici e di longevità”. Narrazione a parte, le proprietà della gemma, in questo caso, sono state oggetto di un team di esperti guidati dalla dottoressa Mariangela Rondanelli della Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia. E’ lei a raccontare le sperimentazioni su un gruppo di nuotatori che, dopo un mese di assunzione quotidiana della gemma di riso, hanno perfezionato le performance di velocità, hanno avuto una diminuzione della sensazione di fame e accresciuto la massa muscolare. Un’ulteriore sperimentazione è stata fatta su un gruppo di persone in sovrappeso che, dopo qualche tempo, hanno ottenuto un miglioramento generale in termini di benessere.
Il biologo Edoardo Mazzocchi aggiunge che l’utilizzo della gemma di riso Black può essere sia come integratore, in particolare per gli sportivi che possono trarre benefici anche in termini di diminuzione della sensazione di fatica, sia come alimento in cucina.
Complici del successo sono gli alti contenuti di vitamine B1 ed E, zinco e antociani, indispensabili per la protezione delle cellule dallo stress ossidativo, e di acido linoleico, ottimo per la funzionalità dei tessuti, per lo sviluppo cerebrale e per favorire un normale livello di colesterolo.
Lo chef nutrizionista Giacomo Mazzocchi e lo chef stellato Gabriele Boffa evidenziano il lato gastronomico di “Black”: ha un sapore neutro che consente un uso poliedrico in cucina. Può dare croccantezza a un cibo che non ne ha, come ad esempio un trancio di salmone, ed è perfetta per la preparazione di pane e pasticceria. L’aroma evoca sentori di miele, zucchero e nocciola, che la rendono eccezionale per i gelati e le meringhe.
Nell’uso quotidiano può essere gustata per arricchire yogurt, insalate, carni e pesce, oppure in purezza. È naturalmente senza glutine, pertanto ottima per i celiaci.
Il vasetto da 150 grammi (si ottengono partendo da 14 kg di riso) costa 10 euro. Oltre che in farmacia, è acquistabile online direttamente sul sito www.blackgemma.it .
(A.G.)
Da Mondo Agricolo n. 12/2020