
Da sempre attenta al tema dell’innovazione in agricoltura, Confagricoltura non può che sposare in pieno la filosofia della tecnologia di precisione. Ed è stato ribadito all’evento digitale “Innovazione e agricoltura di precisione”, organizzato da Confagricoltura di Forlì-Cesena e di Rimini, al quale sono intervenuti i professori Lorenzo Marconi, ordinario del Dipartimento di Ingegneria Elettrica e dell’Informazione, e Luca Corelli Grappadelli, ordinario del Dipartimento Scienze e Tecnologie agroalimentari presso l’Università di Bologna, che hanno spiegato le innovazioni legate alla frutticoltura di precisione, illustrando anche tutte le attività di ricerca in ambito europeo.
“Per noi è importante capire dove sta andando la ricerca e quali sono le visioni che l’Università bolognese porta avanti, perché tracciano il futuro – ha sottolineato Carlo Carli, presidente di Confagricoltura di Forlì-Cesena e di Rimini -. Siamo consapevoli del momento storico che stiamo vivendo, delle difficoltà, della situazione socio-economica e del grande lavoro fatto dagli imprenditori agricoli in questo ultimo anno e mezzo per continuare a garantire cibo sulle tavole degli italiani. Le sfide future sono tante, dalla transizione ecologica, al recovery fund e noi imprenditori agricoli non possiamo farci trovare impreparati. L’agricoltura digitale è uno strumento in più per gestire al meglio le imprese, i campi, per rispettare l’ambiente e migliorare la sicurezza”.
“Il nostro obiettivo – ha dichiarato Lorenzo Marconi - è mettere a disposizione degli imprenditori agricoli strumenti ad alta tecnologia, piccoli robot, veicoli di terra che siano in grado di semplificare le attività produttive. L’Europa finanzia l’agricoltura di precisione con delle risorse, sta a noi intercettarle”.
Luca Corelli Grappadelli ha spiegato che la raccolta non è del tutto meccanizzabile in frutticoltura. “La ricerca però – ha detto - è utile per trovare soluzioni nuove a vecchi problemi. Anche per migliorare la strategia di gestione del frutteto”.
Nazzareno Augusti, segretario Confagricoltura di Chioggia, ha raccontato l’esperienza dell’azienda Società Agricola Boscolo”: “Quella che abbiamo realizzato qui è una sperimentazione di agricoltori per agricoltori, in circa 20 ettari di terreno. I dati raccolti sono significativi e utili a capire che è possibile fare agricoltura digitale e ottenere ottimi risultati”.
Anche Andrea Mezzorecchia, titolare Agriverde snc., azienda agricola riminese le Terre di Mezzo, ha parlato delle attività aziendale: “La nostra realtà si trova a San Giovanni in Marignano, al confine con le Marche e da anni applichiamo agricoltura di precisione, con un netto efficientamento e la diminuzione dei prodotti impiegati. Si passa meno sul campo con l’agricoltura di precisione e si usano meno inquinanti, il tutto a totale vantaggio della sicurezza e dell’ambiente”.
“Noi investiamo nell’agricoltura di precisione dal 2001, con tecnologia di nostra produzione fruibile su tutti i marchi sul mercato – ha concluso Jonathan Raggi, di John Deere Italia - Il sistema di trasmissione dei dati di lavorazione su cloud è molto utile. Si memorizzano i campi e le attività di lavorazione. Un balzo avanti nel futuro, a tutto vantaggio dell’agricoltura”.
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