
Una nuova 'tecnica' di laboratorio che sta aprendo la strada alla produzione di prodotti a base di carne, che non implicano l'allevamento di animali, sta creando accesi dibattiti su pro e contro.
"Confagricoltura ha sempre pensato che la ricerca e il progresso delle innovazioni siano strumenti utili al servizio degli agricoltori, permettendo di operare al meglio e quindi di poter contribuire agli obiettivi di sviluppo sostenibile". Lo ha detto a Skytg 24 Progress Diana Lenzi, delegata Obiettivi di sviluppo sostenibile di Confagricoltura. "Abbiamo sempre ritenuto che la ricerca scientifica vada guidata e seguita, quindi su questo tema abbiamo una posizione possibilista, ma vanno tutelate le eccellenze agroalimentari italiane: una Chianina o un prosciutto di Parma non potranno mai essere paragonati alla carne prodotta in un laboratorio". Lenzi ha sottolineato come la ricerca sia alleata, poichè aiuta gli agricoltori a migliorare le produzioni in un'ottica piu' ampia di tutela delle risorse naturali, di sostenibilità e rispetto per l'ambiente. "Serve aumentare le possibili strade da percorrere" ha concluso, ricordando la necessità di competere sui mercati internazionali ad armi pari.
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