
A proposito dell’Assemblea dell’Europarlamento che ha respinto il rigetto della proposta di regolamento della Commissione sul rispristino della Natura, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti ha rimarcato, ai microfoni di Rai News 24, come un anno fa l’Europa chiedesse agli Stati membri di produrre di più.
Oggi invece viene chiesta una riduzione del 10%, che nel caso specifico dell’Italia, ha sottolineato Giansanti, equivale a 1milione e 300.000 ettari in meno, per un valore della produzione di oltre 6 milioni di euro. “Ma questa riduzione con quali produzioni verrà compensata? E provenienti da quali Paesi? Siamo sicuri poi che i prodotti importanti rispetteranno gli stessi standard di quelli europei?” ha chiesto quasi provocatoriamente Giansanti. “E’ importante fare una riflessione più approfondita e modificare il provvedimento”.
Quanto ai cambiamenti climatici, il leader di Confagricoltura ha evidenziato come sia necessaria una riflessione globale e congiunta che coinvolga tutti i continenti, nonché i settori produttivi.
Ha poi ricordato quanto il settore primario sia strategico per l’Italia e per l’Europa; nonostante questo suo ruolo, all’interno del bilancio europeo quello agricolo pesa solo lo 0,4%. E’ arrivato invece il momento – ha ribadito il presidente di Confagricoltura - di rafforzare e rilanciare, a Bruxelles, il settore agricolo con un dibattito ampio, forte e autorevole.
Infine Giansanti ha fatto un cenno al fatto che l’Eurocamera abbia escluso il settore dalla direttiva sulle emissioni industriali, un passo importante, che va nella direzione auspicata dal mondo agricolo. Ha ricordato inoltre come a livello europeo (dati ISPRA) il nostro Paese sia leader nella riduzione delle emissioni e il settore primario, anche attraverso il sistema forestale, contribuisca in maniera significativa, alla riduzione della CO2.
L’agricoltura italiana, ha concluso Giansanti, è fatta di primati e la costante crescita dell’export ne è una dimostrazione. Il presidente ha anche espresso apprezzamento per il tavolo istituito dai ministri Urso e Lollobrigida, che ha riunito l’intera filiera agroindustriale e da cui possono essere gettate le basi per il rilancio del settore e l’espansione verso nuovi mercati.
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